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Avv. Luca Feroldi

La Commissione fa il tagliando alla Direttiva Bolkenstein


Dopo dieci anni dalla sua entrata in vigore, la discussa direttiva (nota con il nome di Frits Bolkestein, l’allora commissario al mercato unico) che ha liberalizzato l’attività dei servizi nell’Unione va verso un “tagliando” in corsa. Nella giornata di ieri, infatti, la Commissione europea ha illustrato nuove misure per rilanciare l’integrazione economica nel terziario.

In sintesi, quelle che potrebbero essere le novità, qualora si procedesse con il detto aggiornamento della normativa comunitaria:

  • la previsione di una sorta di carta d’identità elettronica per le imprese del terziario che consenta loro di operare liberamente in un paese terzo senza chiedere volta per volta le necessarie autorizzazioni amministrative, attraverso il filtro della propria Autorità nazionale; ciò con evidente riduzione di oneri e costi a carico delle imprese;

  • nuove misure dovrebbero inoltre riguardare una migliore regolamentazione dell’economia dei dati elettronici per trovare un equilibrio tra le esigenze della privacy e le opportunità dell’economia. Un settore, quello dell’economia europea dei dati elettronici, che se nel 2015 valeva 272 miliardi di euro, è stimato possa arrivare ai 643 miliardi entro il 2020. Bruxelles vorrebbe imporre regole più stringenti sulla privacy anche ai nuovi providers, come What’sApp o Skype, dietro l’irrogazione di pene severe (una multa pari al 4% del fatturato), che prevedano, tra le altre cose, all’utilizzatore di consentire o meno la sua individuazione (tracking in inglese). Tale norma potrebbe ridurre la possibilità per Google o per Facebook di personalizzare la pubblicità online.

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